7 aprile 2015

I talenti del genitore montessoriano

Questo inizio di percorso montessoriano ruota innegabilmente intorno a nostra figlia. Tuttavia mi sto chiedendo spesso quali caratteristiche debba coltivare un genitore che voglia aiutare il proprio bambino secondo questo approccio. Quale atteggiamento potrebbe essere quello più adatto o più utile? Quali errori cercare di correggere? Ed è qui, a mio avviso, che risiede una grande sfida anche per me come genitore.
In questo post vorrei provare a capire quali attributi può essere utile sviluppare, quali talenti tenere a portata di mano per sottolineare al meglio questo percorso educativo.

Certo, mi piace vincere facile, direte voi. Mia figlia ha solo 4 mesi ed è comodo parlare in linea teorica quando ancora tutti i momenti di confronto più difficili (ma diciamo anche di scontro?) sono ancora lontani. Naturalmente non ho la pretesa di aver trovato la ricetta magica; vorrei piuttosto creare un promemoria da consultare anche più avanti per ricordarmi che direzione seguire. Una specie di post-it da frigorifero.
Prendo spunto da un libro di recentissima lettura dal quale raccolgo una serie di consigli su come poter aiutare i nostri bambini.
Il libro è "Montessori e il vostro bambino, Un manuale per i genitori" di Terry Malloy, edito dall'Opera Nazionale Montessori.

Sarò estremamente franca nel dire che il libro non mi ha appassionato in modo indimenticabile. E' un libretto di un centinaio di pagine che, attraverso brevi frasi e commenti, ha lo scopo di avvicinare il lettore alla filosofia educativa montessoriana. E' davvero un punto di partenza molto essenziale e pratico, tutto sommato forse poco interessante per chi già mastica un pò di concetti sul metodo, ma devo riconoscergli il merito di avermi fatto riflettere in più punti sul ruolo del genitore (oltre che avermi dato un elenco abbastanza completo e sintetico dei più importanti materiali montessoriani, cosa che mi tornerà sicuramente utile più avanti).

Ecco cosa vorrei ricordarmi nel tempo come genitore per accompagnare la crescita di nostra figlia con amore e rispetto:

  • Circondarla di un ambiente stimolante, adatto alle sue necessità (dell'importanza dell'ambiente ho già cominciato a parlare qui).
  • Trattarla con rispetto, gentilezza e considerazione, ascoltarla, cercare di capire le sue idee e i suoi sentimenti.
  • Parlarle usando un linguaggio accurato ed esatto, aiutandola ad arricchire il suo vocabolario e le sue capacità di comunicazione.
  • Darle regole precise, ferme ma ragionevoli, che però lascino spazio alla sua libertà. Spiegarle il perché delle regole ed eventualmente essere disposta ad essere flessibile e ripensarle nel caso in cui dovessero renderla molto infelice.
  • Dedicare tempo ad ascoltarla e a cercare di capire i suoi sentimenti e le sue ragioni. "Questo non significa che debba sempre "averla vinta"; la vostra bambina non vuole dominare, vuole partecipare", dice la stessa Terry Malloy.
  • Lodarla e incoraggiarla in modo sincero per i suoi sforzi e le sue qualità e per stimolare il suo senso di valore personale. Preferire poche parole piene di calore ad una quantità eccessiva di entusiasmi esagerati.
  • Non interrompere i suoi momenti di concentrazione e dall'altra parte non forzarla qualora non avesse voglia di svolgere una determinata attività.
  • Se possibile, fare in modo che anche lei partecipi ai progetti e alle decisioni della famiglia.
  • Non fare nulla per lei che lei possa fare da sè.

 Ricordarmi che:
  • I bambini imparano facendo. L'adulto può imparare leggendo, guardando o ascoltanto delle informazioni. Per il bambino l'apprendimento passa attraverso la mano (e dunque il fare).
  • I bambini hanno un senso del tempo più lento del nostro, perciò deve essere consentito loro di svolgere un compiti secondo il loro ritmo naturale, senza fretta. Le cose non sembrano loro così urgenti come per noi adulti.
  • I bambini imparano attraverso l'imitazione degli adulti che li circondano.
  • I bambini vivono nel presente e non hanno la capacità di proiettarsi nel futuro.
  • I bambini sono più interessati al processo che al risultato. La preoccupazione del risultato è una carattestica di noi adulti, anche se davanti al risultato il bambino è certamente contento di essere riuscito a realizzare qualcosa.

E ancora qualche consiglio di vita pratica (utile ora ma soprattutto nei prossimi mesi):
  • Circondarla di un ambiente ordinato, assegnare un posto alle sue cose, insegnarle a prendersene cura e a riordinare i giocattoli e il materiale che utilizza.
  • Limitare la quantità di giochi a sua disposizione (sicuramente parlerò più avanti dell'importanza della rotazione dei giochi).
  • Comprarle vestiti che possa mettere e togliere da sola piuttosto che vestiti belli ma poco pratici (quando, naturalmente, ne avrà la possibilità).
  • Portare nostra figlia in posti interessanti e raccontarle quello che ci circonda.
  • Ogni volta che sarà possibile lasciare che usi oggetti veri, piuttosto che giocattoli che simulino gli oggetti veri che possono essere frustranti e confonderla. Questo perché i bambini preferiscono il lavoro vero rispetto al gioco (es. pulire, cucinare, ...).
  • Lasciare che collabori con noi nelle faccende domestiche; assegnarle un compito tutto suo e darle il necessario per svolgerlo bene.
  • Coinvolgerla nella cura dei nostri due gatti (che saranno contentissimi!!?!) e nella cura delle piante (ma visto il mio pollice nero, forse conviene che impari la cura delle piante dal suo papà!!).


Concludo con queste parole di Maria Montessori:

"[..] il bambino non è un essere vuoto, che deve a noi tutto ciò che sa e di cui l'abbiamo riempito. No, il bambino è costruttore dell'uomo, e non esiste uomo che non sia stato formato dal bambino che egli era una volta. [...]. Ciò che la madre crea è il neonato, ma è il neonato che produce l'uomo. [...].
Riconoscere questa grande opera del bambino non significa diminuire l'autorità dei genitori; quando essi si persuaderanno di non essere i costruttori, ma semplicemente i collaboratori della costruzione, tanto meglio potranno compiere il proprio dovere e aiuteranno il bambino con una più vasta visione. Soltanto se questo aiuto è dato convenientemente il bambino realizzerà una buona costruzione; così l'autorità dei genitori non si fonda su una dignità a sè stante, ma sull'aiuto che essi danno ai loro figli, ed è questa la vera e grande autorità e dignità dei genitori."
(Maria Montessori, La mente del bambino)



Infine, qui ho trovato un decalogo per il genitore montessoriano che mi è piaciuto molto.

Mi auguro di riuscire ad essere il genitore che mia figlia si merita.


Bibliografia:
Terry Malloy, Montessori e il vostro bambino. Un manuale per i genitori
Maria Montessori, La mente del bambino

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