25 febbraio 2016

Buon primo compleanno, blog!


Un anno fa nasceva questo mio piccolo spazio, un modo per prendermi un impegno con me stessa: scoprire il pensiero di Maria Montessori ed entrare piano piano in quel mondo che mi aveva così tanto affascinato. Eccomi dunque ancora qui a scrivere dopo un anno. Quel mondo ora sta diventando un pò anche nostro, sempre a piccoli passi, con molta umiltà e semplicità. E ogni giorno aggiungo piccole cose che non conoscevo, riflessioni che mi portano più vicina a quel genitore che vorrei essere per mia figlia.
Alessia cresce ed è una sfida continua stare al passo con le sue scoperte. Mi sembra di arrivare sempre dopo, di non essere mai abbastanza preparata per vivere al meglio quello che accade e per darle la possibilità di esprimere al meglio quello che lei è nel momento. Ma forse è solo la sensazione che ogni genitore deve imparare a conoscere e gestire: non sentirsi mai abbastanza pronto. Se poi ci mettiamo il mio costante pretendere da me stessa l'impossibile e il senso di sfuggente vastità che avverto nell'affrontare il tema Montessori, allora capisco che mi devo rassegnare a convivere con questo "Mai abbastanza".

In questi primi 12 mesi di Montessori sono riuscita a:

- leggere le parole di Maria Montessori in due dei suoi più importanti libri ("La mente del bambino" e "La scoperta del bambino"), perchè credo sia fondamentale... approvvigionarsi alla fonte diretta della conoscenza. Chi meglio di lei stessa può spiegare ciò che il suo approccio al bambino è realmente?

- condividere le riflessioni di altri autori sul pensiero Montessori, in libri che hanno davvero parlato al mio cuore (due su tutti "Comprendere il bambino: sviluppo ed educazione nei primi 3 anni di vita" di Silvana Quattocchi Montanaro" e "Libertà e amore" di Elena Balsamo). Ne parlerò sicuramente.

- conoscere attraverso internet le esperienze di moltissime mamme che si impegnano nell'educazione montessoriana dei propri figli.

- dedicare ad Alessia un ambiente preparato a sua misura, cercando di favorire il più possibile la sua libertà di movimento e di scelta, soprattutto nella sua camera. 

- imparare quali criteri utilizzare nella scelta dei materiali da metterle a disposizione per il suo lavoro di gioco e come accompagnarla nel gioco, provando a non interferire e a non cadere nella tentazione dell'aiuto non richiesto e del commento di approvazione.

Nei prossimi mesi Alessia si troverà ad affrontare un periodo bellissimo, dai 15 ai 30 mesi. Sarà un periodo ricco di significative conquiste per l'indipendenza e l'impegno per me sarà ancor più stimolante.

Cosa c'è all'orizzonte?
 
- tra un mese inizierò il corso per genitori dell'Associazione Montessori Brescia. Il programma mi entusiasma ed io non sto più nella pelle.

- mi sono abbonata al Quaderno Montessori e attendo con trepidazione il primo numero che riceverò.

- stanno per arrivare i vassoi che ho commissionato al nonno per cominciare ad antrare nel magico tunnel delle attività a vassoio!

- ho un paio di idee per promuovere l'autonomia di Alessia anche in altre stanze della casa, soprattutto in cucina e in bagno. Ma se non mi dò un mossa, l'ambiente sarà pronto quando lei andrà alle elementari!

- ho sul comodino una pila di almeno 8 libri che mi attendono! Non ce la farò se non tra un secolo...

E poi all'orizzonte c'è ancora tutta quella vita di mia figlia che non conosco e che cercherò di accompagnare con un'anima ricca di amore e comprensione.






22 febbraio 2016

Risorse Montessori: i blog che seguo


Internet, lo sappiamo, è una risorsa incredibile e inesauribile. Così incredibile e inesauribile che se in Google cerchiamo "Blog Montessori" ci ritroviamo con 4.080.000 risultati. Tanto interessante, quanto demoralizzante.
L'idea che mi sono fatta in questi mesi è che non è tutto Montessori, ciò che luccica... E orientarsi in questa selva non è facile.
Per questo motivo, quando ho iniziato a interessarmi all'approccio Montessori, ho iniziato dai libri. Ma i libri richiedono tempo e concentrazione e, si sa, con una bimba piccola sono due elementi che spesso scarseggiano. I blog sono, pertanto, una risorsa utilissima da consultare anche nei ritagli di tempo e sono fin dall'inizio di questa avventura tra i preferiti del mio cellulare.
Moltissimi sono in inglese. Molti fermi a post ormai lontani nel tempo. Molti altri così straripanti di attività da farmi sentire confusa già in partenza.
La caratteristica che apprezzo di più nei blog è sicuramente l'equilibrio tra i suggerimenti pratici e i concetti di base sul pensiero di Maria Montessori. Così leggo e imparo. Certo, possono anche essere uno spunto per attività da proporre ad Alessia, ma cerco di evitare di cadere nella tentazione di copiare senza capire se sia il materiale giusto per il momento giusto.
Per il momento quelli che preferisco sono liberamente sparsi sul globo terrestre.

E' il blog di una mamma australiana di due bambini di 8 e 4 anni. I suoi post sono una fonte di grandissima ispirazione: libri, attività da proporre in cucina, ambienti. Fin dalla nascita il suo bimbo più piccolo è stato accompagnato in modo meraviglioso dall'approccio montessoriano e Kylie è stata bravissima nel raccontare questo percorso giorno dopo giorno. 
Il blog è davvero seguitissimo e anche nei commenti spesso Kylie riesce a dare supporto e consigli interessanti.

E' il blog di due mamme, una educatrice montessori e un'ostetrica. Mi piacciono moltissimo le loro riflessioni e leggo i post con estremo interesse. Il blog non straripa di attività pratiche, fortunatamente, e dopo ogni lettura ho l'occasione di pensare, aggiustare la direzione, fare piccoli bilanci.

E' il blog di una mamma di due bimbi, di cui una di pochi mesi più grande di Alessia ed è davvero bellissimo leggere i suoi post di esperienze e attività in un'età così vicina a noi.

E' un blog in tedesco di una mamma austriaca (e qui rimpiango di non aver prestato maggior attenzione alle lezioni della mia malefica professoressa Frau Hackert, ma in qualche modo me la cavo!). In questo caso la lingua non mi aiuta a cogliere tutti i dettagli e le sfumature, ma mi sono piaciute molto alcune riflessioni e alcune attività, perciò è un ottimo modo per esercitare il tedesco e anche conoscere nuovi punti di vista sull'esperienza montessoriana con una bimba di 3 anni, quindi ancora abbastanza vicina ad Alessia come fascia di età.
E' il blog di una famiglia (di ben 4 figli!) del South Carolina che integra Metodo Montessori e homeschooling. Ho trovato molto utili le sezioni "Philosophy" e "Montessori 101" per avere una buona dose di informazioni teoriche di base.

Quello che li accomuna è la competenza delle autrici e anche l'umiltà con cui condividono le loro esperienze nel mondo Montessori, senza mostrare super bambini primi della classe che devono per forza essere i bambini montessoriani modello (come invece trovo in altri blog). I loro post sono originali (nel senso etimologico del termine) e davvero ispirati al pensiero autentico di Montessori!

In uno dei prossimi post mi piacerebbe condividere anche i libri che ho iniziato a leggere. Meravigliosi, stimolanti, emozionanti libri.

20 febbraio 2016

Scatoline e barattoli

Uno dei principi fondamentali dell'approccio montessoriano è l'osservazione del bambino. E fin qui ci siamo.
Ma cosa significa in pratica? Quali informazioni posso ricavarne? Dopo che ho osservato la mia bella bambina, cosa faccio? 
Quando, all'inizio delle mie scoperte sui principi teorici alla base del pensiero di Maria Montessori, leggevo di quanto fosse importante osservare il bambino, sgranavo gli occhi un pò perplessa senza immaginarmi come avrei potuto fare. E invece, come per quasi tutto quello che sto conoscendo, è molto più semplice di quanto si possa credere. Se qualcosa è complicato, allora la strada molto probabilmente non è quella giusta.
Il bambino è semplice e diretto nei suoi modi e nelle sue emozioni. E così deve essere tutto il resto.
Basta osservare come il bambino si muove nello spazio-casa, quali oggetti sceglie, cosa ne fa, da cosa è attratto di più rispetto a tutto ciò che ha a disposizione intorno a lui. Proviamo a lasciarlo libero nella scelta, senza proporre necessariamente qualcosa per il timore che si annoi o si lamenti. Lasciamoci guidare da lui. Lasciamoci sorprendere.
Io penso che non ci sia un materiale giusto per un'età giusta. C'è solo ciò che lo attrae in un determinato momento e che può attivare la sua concentrazione nell'apprendimento di una determinata abilità.
Le scatoline e i barattoli sono solo un esempio di come basti, con poca (ma davvero! poca) fantasia, trasformare oggetti comuni che già abitano la nostra casa, in un momento di interesse.
Un barattolo di riciclo può essere un ottimo esercizio per aprire-chiudere, svuotare-riempire. Può essere riempito di materiale da osservare oppure agitato per ascoltarne il suono.
Perchè spendere tempo in ricerche compulsive su internet su cosa proporre ad un bimbo di 10-12-14 mesi quando possiamo provare a guardare gli oggetti intorno a noi con un nuovo interesse?
E questo lo dico perchè i miei primissimi tentativi con scatole e barattoli sono stati due vasetti di vetro riempiti di legumi e cereali (da una simpatica idea vista su un blog).

Per fare questi vasetti naturalmente non mi mancavano legumi e cereali, bensì i vasetti stessi, visto che in casa nostra non era mai entrato un omogeneizzato neanche per sbaglio. Risultato: l'omogeneizzato di zucca e ceci appositamente acquistato è stato schifato (e direi giustamente visto che sapeva di cartone) e i vasetti guardati a malapena.
Poi Alessia ha cominciato ad appassionarsi ad alcune scatoline di latta del tè, che sono in cucina, in una scatola di legno alla sua altezza. Le tirava fuori e si concentrava molto sui coperchi, provvisti di un piccolo pomellino e quindi perfetti per i primi tentativi di apertura e chiusura. Ci faceva intere passeggiate, mentre noi preparavamo la cena.


Così ho lasciato perdere i vasetti di vetro (recuperando rigorosamente i legumi in una zuppa) e ho cominciato a riempire quelle stesse scatoline che lei aveva scelto, con piccoli oggetti per aggiungere ulteriore interesse: le formine dei biscotti, un pupazzino...

 
Da allora sono nate altre scatoline che hanno incontrato la sua attenzione in momenti diversi: un pacchettino con un nastro da scartare, un vasetto con i tappi di sughero da riempire e rovesciare ...
Non tutte la entusiasmano quanto quelle del tè, ma, visto che non sono costate nulla, quando non le guarderà più, torneranno tristemente a fare quello che hanno sempre fatto: le scatoline.