10 marzo 2015

Il massaggio del bambino

Settimana scorsa abbiamo completato il breve corso di massaggio infantile AIMI. Avevo iniziato a massaggiare Alessia già a poche settimane dalla sua nascita dopo aver letto il libro di Vimala McClure (ne ho parlato qui), ma, complice anche il fatto che lei non gradisse rimanere per troppo tempo in posizione supina quando sveglia, dopo pochi minuti i suoi segni di disagio causavano in me una certa frustrazione. Così ho aspettato il suo secondo mese di vita e abbiamo iniziato il corso con molta più soddisfazione da parte di entrambe.
Ogni nostra giornata si arricchisce di questo momento speciale, ricco di significati.


Il ricordo più bello del corso è il primo massaggio, in un pomeriggio nel quale ci siamo guardate a lungo negli occhi trovando un contatto profondo e tranquillo.
Ogni giorno, per quanto possibile, cerchiamo di prenderci il tempo per il massaggio. A volte la massaggio a lungo, a volte alterniamo massaggio e gioco in posizione prona, altre volte ancora il massaggio è breve perché lei è distratta o preferisce altro.
E mentre imparo a massaggiarla, imparo anche ad ascoltarla, a osservarla, a capire quali sono le sue emozioni istante per istante. Io sono completamente concentrata su di lei e accetto quello che lei mi chiede e mi dà nel momento. E' un atto di comunicazione non verbale ricco di emozioni. Uno scambio di grande intimità.

Il significato del massaggio
Dedicare tempo al massaggio del proprio bambino (sia secondo una sequenza più formale sia in totale libertà secondo quello che suggerisce il proprio cuore) è uno spazio meraviglioso, un regalo di valore inestimabile che apporta benefici sotto diversi aspetti.
Rafforza a livello emotivo il legame genitore-bambino, aumenta la confidenza e facilita lo scambio di messaggi affettivi. Contemporaneamente la stimolazione della pelle favorisce la stimolazione dello sviluppo neurologico. Questo perché la pelle è l'organo del nostro corpo che si sviluppa per primo e che presenta il maggior numero di connessioni con il sistema nervoso centrale, originandosi, già durante le prime settimane di gestazione (già intorno all'ottava settimana) , dallo stesso foglietto embrionale degli organi di senso e del sistema nervoso, appunto. Il processo di mielinizzazione, ovvero la maturazione delle fibre nervose attraverso il rivestimento con la guaina mielinica per una più efficiente veicolazione dell'impulso nervoso, è un processo che inizia al quinto mese di vita fetale e prosegue fino a diciotto mesi dopo la nascita, con un massimo tra i sei e gli otto mesi di età. Il massaggio, attraverso la stimolazione dell'epidermide, intensifica dunque tale processo migliorando la comunicazione cervello-corpo.

La stimolazione cutanea nella prima infanzia esercita, inoltre, un'influenza altamente benefica sul sistema immunitario e sulla diminuzione dell'ormone dello stress, con l'acquisizione sul lungo periodo, della capacità di un maggiore rilassamento e una migliore gestione delle situazioni di stress.
Il massaggio è, dunque, un atto di comunicazione vero e proprio che crea i presupposti per un adeguato sviluppo psico-affettivo e cognitivo del bambino.
Aiuta il bambino a sviluppare l'immagine di sè e a sentirsi sostenuto e amato, rassicurato.
"La sicurezza di base offerta da un buon legame genitore-figlio permette ai bambini di proiettarsi verso il loro mondo e di evolversi verso le loro piene potenzialità mentali, fisiche e spirituali" (V. McClure, Massaggio al bambino Messaggio d'amore)
Infine, a mio avviso, aiuta il genitore ad affinare i processi di ascolto e osservazione nel pieno rispetto del proprio bambino, elementi che sono di importanza fondamentale anche nella visione di Maria Montessori e nell'applicazione del suo metodo.

Consigli pratici per il massaggio:
- Predisporre uno spazio dedicato e quieto. Riscaldare bene la stanza in modo che il bambino possa essere nudo e completamente rilassato.
- Utilizzare esclusivamente olio vegetale biologico spremuto a freddo (es. mandorle dolci) e senza profumazione, per non alterare il riconoscimento olfattivo tra il bambino e chi lo massaggia. Evitare in ogni caso oli minerali (anche per evitare che l'olio venga ingerito se il bambino dovesse portare le mani alla bocca).
- Stendere una teletta impermeabile e un asciugamano per contenere gli inevitabili incidenti in assenza di pannolino.
- Togliere bracciali, anelli, collane che potrebbero essere fonte di distrazione oltre che di fastidio.
- Creare una routine per iniziare (es. sfregare un pò di olio tra le maniper scaldarle e dire"E' l'ora del massaggio!"). Questo aiuterà il bambino a riconoscere il momento del massaggio.
- Ricordarsi di chiedere sempre al bambino il permesso per l'inizio del massaggio. Basterà mostrare le mani davanti al suo viso e chiedere amorevolmente "Posso massaggiarti?.
- Può essere utile tenere a portata di mano un breve promemoria dei movimenti, qualora si intendesse seguire la sequenza AIMI (come questa)

Come e quando massaggiare?
"Visualizza tutto l'amore che provi per tua figlia come un sole che splende al centro del tuo cuore" (V. McClure, op. cit.)
Questo è il consiglio di Vimala McClure per metterci nella predisposizione d'animo più adeguata al massaggio.
Ricordiamo, inoltre, che l'apparato muscolare nei bambini non è sviluppato come quello degli adulti, pertanto il nostro tocco dovrà essere delicato e gentile, ma fermo e ritmato, per comunicare forza e fiducia.
"Essi amano sentire il calore e la forza delle mani piene d'amore dei loro genitori" (V. McClure, op. cit)
Non esiste un momento momento migliore nell'arco della giornata; starà a noi capire quale potrà essere più gradevole per il nostro bambino e per noi, per assicurare a entrambi il massimo benessere. Per i primi 6-7 mesi nostro figlio trarrà il massimo beneficio dal massaggio quotidiano, poi si potrà passare ad una frequenza secondo il suo gradimento (es. una volta alla settimana oppure tutte le sere se il bambino lo vorrà).  Verosimilmente gli interessi del bambino cambieranno, inizierà un periodo di grande movimento e potrebbe essere più difficile trovare un momento giusto e tranquillo. Inoltre non dimentichiamo che anche i bambini più grandi e gli adolescenti, hanno bisogno di contatto.
La nostra capacità di ascolto ci aiuterà ad evolvere la tecnica del massaggio anche in funzione delle mutate esigenze di nostro figlio, interpretando via via i suoi segnali di bisogno, sempre nel pieno rispetto della sua persona e del suo spazio.

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