26 maggio 2018

Riflessioni sulla meraviglia e sulla lunga assenza

Questo blog tace ormai da 18 mesi e 7 giorni.
In mezzo: un trasloco dalla nostra casa tra le montagne ad una "nuova" città, l'inizio della scuola dell'infanzia, agende piene di impegni e orari scritti in matita sempre da scrivere, cancellare e riscrivere.
E Montessori?
Montessori qualche giorno c'è, qualche giorno non c'è.
Qualche giorno sono la mamma che ho sempre sognato di essere. Qualche giorno proprio non ci sono e "seguire il bambino" è più difficile quando anche io non so bene dove sono.
La scelta di una scuola dell'infanzia non montessoriana, ma estremamente attenta allo sviluppo emotivo del bambino, ha reso i percorsi di questi mesi molto interessanti stimolando anche nuove angolazioni educative. Quindi mi sono presa una pausa dalla tematica principale e mi sono anche (più o meno) rilassata nelle mie alternanze tra pacata ed equilibrata mamma montessoriana e frenetica e squilibrata mamma standard che improvvisa la giornata un pò come viene.
Il pensiero di scrivere post e aggiornare questo blog innescava una vaga ansia da prestazione che ho deciso di lasciare decantare per qualche tempo.


Sul mio comodino in queste sere c'è un libro di Vittoria Baruffaldi: Esercizi di meraviglia.

"Una madre e un figlio si avvicinano l'una all'altro, fino a che le punte dei nasi si toccano. Si guardano, come civette, e iniziano a giocare.
- Cosa c'è in fondo ai miei occhi? - chiede il bambino.
- Non vedo niente - risponde lei.

In fondo agli occhi dei bambini c'è un bruscolino invisibile di stupore. Sono occhi più grandi del normale, non vedono cose diverse, le vedono meglio, le girano e rigirano per osservarne ogni lato: dietro, sotto, di sghimbescio.
[...]
La meraviglia è l'aspetto luminoso del dubbio, si sofferma sugli oggetti come se li vedesse per la prima volta, interrogandosi sul loro significato. Lo sguardo si posa sulle cose pietrificate dalla banalità, animandole e rendendole straordinarie. E' un sentimento, non un fatto: è una passione improvvisa che sembra sospendere il mondo, ma poi bisogna disfarsene in fretta, per tornare a porsi domande.
 
Ma nella nostra epoca c'è un grosso ostacolo alla meraviglia. [...] l'uomo contemporaneo è ridotto unicamente alla dimensione del lavoro, della tecnologia, dei consumi. L'individuo è a tal punto alienato da non rendersi neppure conto della perdita di sé, in particolare della propria capacità di resistenza. Produce e soddisfa una serie infinita di bisogni artificiali, creati ad hoc. Pagare a rate il telefono, spendere la tredicesima per la vacanza a Formentera, chiedere un finanziamento per la cucina di design.
E' schiavo l'uomo di oggi, ma crede di essere padrone: quella che definisce libertà è, in realtà, "una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà". Conosce un solo sistema, e lo reputa il migliore dei sistemi possibili. Ma quando si è imbavagliati dal migliore dei sistemi possibili la meraviglia muore. Perchè la meraviglia è il grande rifiuto di ogni sistema.

[...]

Una madre e un figlio si avvicinano l'una all'altro, fino a che le punte dei nasi si toccano. Si guardano, come civette, e iniziano a giocare.
- Cosa c'è in fondo ai miei occhi? - chiede il bambino.
- I battiti del cuore degli adulti, aritmici, come lucine del luna park, una accesa una spenta; e poi ci sono supereroi metafisici, tramonti di lustrini verdi e gialli e blu, storie fantastiche con draghi viola e balene fantasma e anche la maglietta col leone che ruggisce - risponde lei.

Perchè essere madre significa reimparare lo stupore, è un esercizio di meraviglia."

Leggendo le sue pagine, mi sono soffermata sul pensiero che, ad essere veramente, profondamente sincera con me stessa, l'idea Montessori, in qualche periodo, ha smorzato la mia capacità di trovare la meraviglia. Niente draghi viola e e supereroi metafisici perchè non esistono nella realtà, solo nomenclature precise e rigorose di fiori e piante. Niente leoni che ruggiscono in biblioteca, solo giochi di incastri in legno che preparino la mano alla scrittura.
Meno male che l'altro giorno all'asilo, i nostri bambini si sono tolti tutti i vestiti e hanno pitturato con il corpo.


"La libreria di una mamma è zeppa di manuali per genitori. [...] Una madre li ha letti tutti: tra le pagine, sottolineature, note a margine, chiazze di gelato.
[...]
Nel momento in cui si scontrano con l'esperienza, le teorie dei manuali non funzionano, deludono, diventano problemi. E quando si prova a risolverne uno, ne spuntano fuori altri cento: il bimbo dorme ma non sogna, mangia ma non digerisce, ascolta ma non capisce.
Cercando un sistema di verità si finisce per generare un sistema di problemi e dimenticare il necessario: imparare a sbagliare.
Nessuno può evitarlo, come dice ancora Popper: "La storia della scienza, come quella di tutte le idee umane è storia di sogni irresponsabili, di ostinazioni e di errori".
La scienza, infatti, è una costruzione aperta e fallibile quanto gli uomini che la costruiscono. Invece di poggiare sulla roccia, è simile a una palafitta in una palude, secondo Popper: "Il fatto che desistiamo dai nostri tentativi di conficcare più a fondo le nostre palafitte non significa che abbiamo trovato un terreno solido. Semplicemente, ci fermiamo quando siamo soddisfatti e riteniamo che almeno per il momento i sostegni siano abbastanza stabili da sorreggere la struttura".

In fondo anche la storia di un genitore e di un figlio è una storia di sogni irresponsabili. Una storia di progressivo adattamento, di affrancamento coraggioso dai precetti che qualcuno ha impartito.
E benché la nostra palafitta non abbia né fondamenta né muri né porte, continua a stare lì, in piedi, come per miracolo".




19 novembre 2016

Libri per la buonanotte

Ho appena promesso a mia sorella che le avrei consigliato qualche libro per provare ad introdurre il rito della lettura prima della nanna con il suo cucciolo che compirà un anno tra pochissimi giorni.
Così ho pensato di raccoglierli tutti in questo post. Per lei e per chi volesse qualche idea.
Noi abbiamo iniziato quando Alessia aveva circa 12 mesi. Non è stato facile all'inizio trovare il libro giusto. Troppo corto, troppo lungo. Troppo coinvolgente, troppo noioso. Poi piano piano ha cominciato ad apprezzare quei momenti di coccole prima di chiudere gli occhi e ora a due anni, è lei stessa che prima di mettersi sotto le coperte chiede il libro che vuole leggere: gnomo, orso, rubinetto...

Ne abbiamo provati diversi, ma alcuni rimangono decisamente tra i preferiti.
Il mio consiglio è di prenderli in prestito dalla biblioteca e cercare di capire se possano essere utili compagni di coccole serali.


Alessia ha sempre apprezzato quelli più lunghi, quelli in cui ci si può perdere un po' nella ripetizione delle parole quasi come in una ninna nanna, senza troppo movimento e dove la fine della storia arriva piano piano che proprio l'unica cosa che ti viene da fare quando volti l'ultima pagina è chiudere gli occhi e dormire. Dopo circa sette mesi in cui abbiamo "consolidato" -se così si può dire- il binomio libro-nanna,  sempre con con lo stesso libro (perchè era davvero l'unico che funzionasse), non ci è sembrato vero di poter cambiare scenari. E ora la nostra biblioteca per la nanna comprende questi titoli, che voglio condividere in questo post.

1. Il primo indimenticabile amore: Dormi bene, orsacchiotto mio, di Quint Buchholz, Ed. Beisler
Questo libro ha immagini meravigliose, che io trovo estremamente poetiche e delicate. E' stato anche segnalato nella lista dei 100 libri per bambini e ragazzi “imperdibili” e io credo che per noi sarà davvero indimenticabile (sarà anche perché leggerlo ogni sera per sette mesi te lo imprime nel cervello come un mantra indelebile?). Nel racconto si ripercorre la giornata dell'orsacchiotto e la luce della luna accompagna il ricordo e i pensieri. Pagine che trasmettono quiete, che scorrono in un silenzio sussurrato. La luna che brilla sembra quasi uscire dal libro in un paesaggio quasi fotografico eppure quasi fantastico che ci accompagna dolcemente verso il sonno.
Leggete se vi va anche un'intervista all'autore che parla delle sue illustrazioni: "Le mie illustrazioni non vogliono sopraffare" - Intervista al pittore e illustratore Quint Buchholz.

2. Al secondo posto Mentre tutti dormono, di Astrid Lindgren, Ed. Il gioco di leggere
Libro perfetto per l'inverno, che abbiamo introdotto appunto con l'inizio della stagione autunnale. CI sono voluti diverse settimane prima che Alessia se ne appassionasse, complice anche l'idea di trasformare in "canzoncina-gnomo" (sue testuali parole) il testo in corsivo, ovvero le parole che lo gnomo tomte sussurra ai vari animali della fattoria nel suo giro notturno, mentre tutti dormono.
Qui potete leggere la recensione di Galline Volanti: Natale con Astrid Lindgren.


3. Questo invece è il nostro primo silent-book, Mentre tu dormi di Mariana Ruiz Johnson, Ed. Carthusia
L'approccio con questo libro mi spaventava un pò, nonostante fosse nella lista dei desideri da mesi. Il mio timore derivava dal non sentirmi in grado di trarre dalle pagine il giusto coinvolgimento per Alessia, pur mantenendo un equilibrio con l'obiettivo, ovvero libro per la nanna. Timore spazzato via alla seconda lettura visto il gradimento anche come libro per l'addormentamento pomeridiano. Il racconto è facile e ricco, i disegni stimolanti e l'atmosfera raccolta e notturna, pur senza risultare troppo cupa. Anche il papà si cimenta facilmente nella lettura senza testo e per tutti questi motivi, questo libro rimarrà nella nostra libreria a lungo.
Qui potete leggere la recensione di Milkbook: Mentre tu dormi: una storia della buonanotte silenziosa.

4. Ti regalo uno sbadiglio: una favola per dormire di Giorgio Scaramuzzino, Ed. Salani
Non è che questo libro possa dirsi tra i miei preferiti: non mi entusiasmano i disegni, non mi entusiasma la tata Rita del bambino protagonista che, per farlo addormentare, gli dice: "Dormi e non rompere!", non mi piace il messaggio, seppur divertente nell'intenzione dell'autore, che per fare la nanna bisogna avere qualcosa in cambio. Però ad Alessia piace. Le piace tantissimo la filastrocca del rubinetto rotto e tutta la serie di cani che si avvicendano a fare la pipì sulle zampe del lupo tonto che voleva diventare un albero. E allora va bene lo stesso, anche se la chiusura è un pò frettolosa e il dialogo con la luna troppo breve. Ci sarebbero state benissimo un paio di pagine ancora, alla fine, per salutare la luna e fare la nanna. Quello che succede solitamente è che lo dobbiamo leggere due volte per arrivare al risultato!

5. La tua vita sarà meravigliosa di Emily W. Martin, Ed. Ape Junior
6. Per sempre... di Emma Dodd, Ed. L'Ippocampo
Non sono propriamente libri per la nanna, ma noi li leggiamo da diversi mesi perchè sono perfetti per l'addormentamento pomeridiano, quando Alessia è stanca e bastano poche pagine per aiutarla a rilassarsi e dormire. Leggo le parole dolcemente, lentamente. Come una carezza sul viso. Mentre le auguro una vita meravigliosa e le dico che la amerò per sempre.

6. Il grande libro dei pisolini di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, Ed. Topipittori
Quando lo avevo sfogliato in libreria, mi ero subito innamorata di testo e illustrazioni, ma all'epoca Alessia non era per nulla interessata alle frasi in rima. Si distraeva subito e l'attenzione per il libro si perdeva dopo pochi istanti, con mia somma frustrazione. Ora invece è in piena fase filastrocca. In questi ultimi mesi ne ha imparate a decine ed è proprio il momento giusto per provare anche una nanna in rima. E poi con questi disegni come resistere?
Qui potete leggere la recensione di Scaffale Basso: Mercoledì al cubo: Aprile dolce dormire.

Altri libri che abbiamo provato ma che non ci hanno accompagnato a lungo sono stati:


7. Buon viaggio piccolino di Beatrice Alemagna, Ed. Topipittori
Lo abbiamo provato quando Alessia aveva poco più di 12 mesi. Mi era sembrata una bellissima idea: corto, con i gatti da salutare per la buonanotte (come a casa nostra) e piccoli gesti riconoscibili per il rito della nanna. Uno scenario familiare che però non l'ha convinta.
Qui potete leggere la recensione di Scaffale Basso: Tutti i giorni, stessa nanna: "con gli occhi gentili e una lucina vicino al letto".

8. Quasi ninna quasi nanna di Mariana Chiesa Mateos, Ed. Orecchio acerbo
Alcuni libri editi editi da Orecchio acerbo sanno essere davvero convincenti, originali, metafisici.
Ho preso in prestito questo libro dalla biblioteca senza raccogliere molte informazioni. E' arrivato, mi è piaciuto, l'ho letto e riletto a me stessa. "Un canto alla vita, un inno alla libertà, un grido sussurrato per un mondo migliore" dice la stessa casa editrice e condivido. Ma ad Alessia non l'ho proposto. Magari tra un pò. Ancora non me la sento di citare la guerra nel suo delicato mondo di duenne.
Poi presto anche lei scoprirà di sogni perduti, di battaglie e di dolore.

Per ora la voglio lasciare ancora un poco tra le mie braccia senza ombre.
Dormi bene, orsacchiotto mio.






6 novembre 2016

5 consigli per non perdersi nel Metodo Montessori

Eccomi con un nuovo post dopo mesi di assenza. E' un periodo nel quale il tempo è davvero intasato di impegni. Le idee che mi frullano nel cervello sono sempre un'infinità, ma non riesco a trovare un momento per sedermi a scrivere qualcosa di piacevole (visto che solitamente le mie ore al computer sono obbligatoriamente dedicate a tediosissime relazioni lavorative).
Ieri ho ricevuto un bellissimo commento al mio blog da una mamma che ha da poco iniziato a conoscere il pensiero di Maria Montessori e io, oltre che a ringraziarla, non posso che augurarle tanta gioia in questo percorso con la sua bambina.
Poi sono tornata con il pensiero al momento nel quale sulla mia strada ho incontrato il mondo Montessori. E' stato come aprire una porta e dietro trovare tutto quello che non conoscevo, ma che sentivo essere esattamente ciò che stavo cercando (pur senza cercarlo davvero). Credo non esista cittadino italiano qualunque che non conosca Maria Montessori (se non altro per essere stata la prima e unica donna italiana ad essere stata raffigurata su una banconota), ma per molti, o quasi tutti, la Montessori non è molto di più.
Ecco, dicevo, io ero seduta sul divano con Alessia in braccio addormentata dopo una delle sue interminabili poppate a tre mesi. Sfoglio in silenzio qualche pagina di qualche sito internet e mi imbatto in un lettino montessoriano... E poi sapete com'è internet. Sai dove inizi, ma non sai mai dove vai a finire. Ed io sono finita qui, in un blog che ho chiamato Scoprire Montessori e con una libreria straripante.

 Ecco cosa potrei consigliare a chi inizia la propria conoscenza del pensiero di Maria Montessori:

1) Selezionate molto bene le fonti per approfondire la vostra conoscenza
Purtroppo sono del parere che oggi in internet, aggiungere la parola Montessori ad una qualsiasi cosa che vagamente possa assomigliare ad un educazione rispettosa del bambino aiuti prevalentemente i risultati nei motori di ricerca e molto ci sia da selezionare.
Andate a cercare fonti valide e autentiche. Mi riferisco ai siti istituzionali, alle Associazioni, ai siti di persone che hanno competenza ed esperienza sul metodo.


2) Un buon blog non è quello da copiare, ma quello che vi fa pensare
Ho già raccontato quali siano i blog che seguo con maggiore interesse nel post Risorse Montessori: i blog che seguo. Le famiglie montessoriane nel mondo che condividono le loro esperienze in rete sono davvero moltissime. Sceglietele pensando a quanto e come stimolano la vostra conoscenza.
Ci sono alcuni blog che trovo poco entusiasmanti perchè non raccontano nulla del pensiero Montessori e non aggiungono nulla alla mia conoscenza del metodo. Altri blog sono solo un elenco confuso di attività da copiare senza capirne il senso. Altri blog che mi fanno pensare che mia figlia non sia abbastanza montessoriana perchè a 23 mesi non si veste da sola con l'abbinamento perfetto di vestiti e accessori, non impila la torre rosa bendata o non crea fantasmagorici collage con colla e forbici (utilizzate queste ultime, ovviamente, rigorosamente da sola in maniera impeccabile).
Ecco, se un blog aumenta il vostro tasso di frustrazione genitoriale eliminatelo dai vostri preferiti, anche perchè, come ben sapete, ci pensa già vostro figlio ad aumentare il vostro livello di frustrazione.

3)  La vera essenza del pensiero montessoriano è la visione del bambino
Montessori non è semplicemente attività creativa con materiali fai-da-te o giocattoli in legno. Montessori è innanzitutto una visione del bambino.
Se un genitore ha il giusto approccio con il proprio bambino, qualsiasi cosa può essere letta come "montessoriana". Per poi accorgersi, in fin dei conti, di quanto vago e poco significativo sia questo attributo: "Montessoriano".
A questa stregua potrei benissimo raccontarvi che oggi io e mia figlia abbiamo cucinato un pranzo montessoriano, poi abbiamo fatto una nanna montessoriana e poi faremo una passeggiata montessoriana nel bosco.Tutto è Montessori, se hai capito bene cosa sia Montessori.
I materiali e le attività pratiche sono uno strumento, un veicolo. Non sono IL metodo, soprattutto se non stiamo parlando dei materiali scientifici (e allora lì è un'altra storia).
Pensate prima di tutto alla visione del bambino e al vostro modo di essere genitori con lui.


4) Un libro di Maria Montessori è molto meglio di qualsiasi altro manuale sul metodo
Leggere i libri di Maria Montessori è un grandissimo privilegio per qualsiasi genitore. Ne ha scritti così tanti; alcuni nascono proprio da lei stessa rivolti anche ai genitori e quindi volutamente diretti e semplici. Uno su tutti "Il bambino in famiglia" che è ho letto quest'estate: breve, semplice e ricco di storie ed esperienze. Ma ce ne sono moltissimi altri.
Sono stati scritti nella prima metà del '900, in un italiano che può risultare a volte più ricercato e meno scorrevole, ma che io trovo, proprio per questo motivo, ancora più gradevole.
I libri di Maria Montessori per me sono come un balsamo che cura ansie, dubbi e apprensioni.
Spero di poter presto stilare un piccolo elenco per non addetti ai lavori.
Provatene uno e non ve ne pentirete!


5) Crescere vostro figlio con il metodo Montessori è soprattutto (ac)crescere voi stessi come genitori e ribaltare le prospettive
Maria Montessori sottolinea nel suo libro Il segreto dell'infanzia come l'educazione non sia insegnamento, bensì "aiuto allo sviluppo psichico del bambino".
Il bambino è al centro, impegnato nel suo instancabile lavoro di costruire l'uomo che sarà. "L'adulto [...] non deve aiutarlo a costruirsi, perché tale compito spetta alla natura". L'adulto deve lavorare ogni giorno su se stesso per ricordarsi di non interferire, di non anteporre i propri bisogni a quelli del bambino, di rispettare delicatamente questo lavoro del bambino "fornendogli i mezzi necessari per la costruzione, quei mezzi che esso non riuscirebbe a conseguire con le sue sole energie".
Trovo meraviglioso e stimolante questo ribaltamento: noi (adulti) "siamo ricchi, perché siamo eredi del bambino, che trasse dal nulla tutti i fondamenti della nostra vita".
E dunque l'unico modo che l'adulto ha per ringraziare il bambino di questa ricchezza è "tenersi in un posto secondario e sforzarsi di comprendere il bambino col desiderio di farsi suo seguace e aiuto della sua vita. [...] Se la personalità del bambino deve essere educata nel suo sviluppo ed essa è più debole, occorre che la personalità prevalente, quella dell'adulto, si faccia remissiva e, seguendo la guida che il bambino stesso gli offre, consideri suo onore il poterlo comprendere e seguire."

A presto.


16 maggio 2016

Corso Genitori 2016 con l'Associazione Montessori Brescia

Genitori Montessoriani crescono!
Settimana scorsa si è concluso il Corso Montessori per Genitori Edizione 2016 organizzato dall'Associazione Montessori Brescia e noi abbiamo avuto il piacere di parteciparvi.


Che dire? Un'esperienza molto interessante che abbiamo deciso di condividere in coppia nonostante l'organizzazione per l'accudimento di Alessia in nostra assenza non sia stato sempre facile.
Abbiamo scelto di intraprendere questo percorso insieme perché abbiamo ritenuto importante accedere allo stesso tipo di informazione nello stesso momento potendoci confrontare su idee e impressioni partendo da una base comune. Ed è, questa, una scelta che consiglio a tutti i genitori che vogliano approfondire la conoscenza di Montessori.
Siamo fermamente convinti che la condivisione dei metodi educativi sia utile per rinforzare il punto di appoggio sul quale sviluppare il percorso di relazione genitore-figlio. I sette appuntamenti serali con il corso sono stati per noi occasione concreta per compartecipare alla costruzione della nostra famiglia.
Lezione dopo lezione, la formatrice, Paola Collina, con entusiasmo, passione e competenza, ci ha aperto le porte di quel mondo speciale che è il mondo di Maria Montessori, ma proprio quello di chi lo conosce da tanto tanto tempo. Attraverso le sue parole a volte è stato davvero possibile immaginarci dentro la Casa dei Bambini, vedere lei nella sua aula e tutto intorno i suoi fanciulli desiderosi e curiosi. Non nascondo di essermi commossa un po' in alcuni momenti, grazie alla dolcezza di certe sue descrizioni.


Ammetto che le aspettative nei confronti del corso erano alte, se non altissime. Le iniziative dell'Associazione Montessori Brescia sono da sempre caratterizzate da professionalità e competenza ineguagliabili e il programma del corso era davvero promettente! Tuttavia, inizialmente, ho faticato un po' a tornare a casa senza appunti che riguardassero ricette e formule magiche per diventare il genitore montessoriano perfetto.
Ma poi ho capito che il valore del corso è stato molto di più di quanto non si possa leggere in un libro o trovare su internet. Abbiamo avuto l'onore di accedere ad una parte dell'insegnamento montessoriano che rimane perlopiù celata alla maggior parte dei genitori: la vita in una classe Montessori.


Abbiamo conosciuto nel dettaglio molti dei materiali scientifici di Maria Montessori che vengono utilizzati nel primo piano di sviluppo (da 0 a 6 anni). Abbiamo condiviso una lezione sul movimento e sulla musica. Abbiamo partecipato tutti insieme ad una lezione del silenzio. Abbiamo imparato come misurare un albero con un palloncino, come festeggiare un compleanno "montessoriano", come utilizzare un mappamondo, come presentare il telaio delle allacciature con i fiocchi. Abbiamo capito come aiutare il bambino attraverso il gioco nello sviluppo delle proprie conoscenze, tenendo a mente che la matematica è un concetto lineare che va da destra a sinistra, che categorizzare gli oggetti è il preludio all'insiemistica, che il disegno è la preparazione indiretta della mano alla scrittura. E molto molto altro ancora.

Grazie alla collaborazione con Nati per Leggere, il corso è stato completato da una serata con la bravissima bibliotecaria Silvia Boffelli, ricchissima di proposte per la lettura e di consigli su come trasformare la lettura con i nostri bambini in un gesto d'amore.

Tra le tante pagine di appunti, cosa mi porto a casa dal corso:
- i materiali scientifici sono stati pensati da Maria Montessori per essere applicati nell'ambiente scuola e non a casa (e ciò è tanto più vero quanto più il bambino frequenta una scuola Montessori nella quale avrà già la possibilità di lavorarci)
- la lezione dei tre tempi è applicabile a qualsiasi ambito nel quale si abbia la necessità di valutare l'effettiva comprensione del bambino (e finalmente ho capito come funziona!)
- le nomenclature sono uno strumento dalle infinite possibilità per l'aiuto allo sviluppo del linguaggio
- i giochi semplici sono quelli più interessanti per i bambini: camminare su una corda a piedi scalzi, lavare una maglietta, lanciare una palla in un cestino, ritagliare una girandola da far girare nel vento
-  i bambini hanno bisogno della verità e di conoscere il mondo attraverso una descrizione della realtà  corretta e scientifica, seppur semplificata.

I biscotti ricoperti di granella dell'ultima lezione, invece quelli, non li ho potuti portare a casa. Mi toccherà cercare la ricetta oppure sperare di ritrovarli ancora al prossimo corso. Perché, sicuramente, l'Associazione Montessori Brescia ci vedrà ancora tra i banchi della sua bellissima aula! A presto.

7 maggio 2016

Vacanze e Montessori? I nostri consigli per vivere al meglio le vacanze in famiglia.

Montessori in vacanza? Noi ci proviamo.
Se Montessori è, come credo fermamente, soprattutto un approccio al bambino e non semplicemente una lunga lista di materiali scientifici e attività da proporre al bambino, allora perché non pensare alle vacanze in famiglia in termini più montessoriani, ovvero più a misura di bambino?

Con Alessia abbiamo già organizzato piccoli viaggi, in modo graduale. Siamo stati a Innsbruck quando lei aveva solo 5 mesi. Poi abbiamo organizzato una breve vacanza tra Marche e Umbria a 7 mesi e due settimane all’isola d’Elba a 9 mesi. A 15 mesi, finalmente, ha provato, con notevole soddisfazione di tutti, il suo primo viaggio in aereo e abbiamo visitato Lisbona. Nei prossimi mesi torneremo nelle Marche e poi voleremo in Grecia a settembre.
Nessuna meta strabiliante. Solo quello che ci va di fare, senza stress e senza dimenticare che non dobbiamo già riempire il suo mappamondo di bandierine dei posti visitati, ma semplicemente coinvolgerla in una delle esperienze che ci dà maggiore soddisfazione: viaggiare.
Ecco quindi i miei consigli per le vacanze con i bimbi piccoli e piccolissimi che nascono dalle nostre esperienze e dalle nostre riflessioni. Troppo semplici e scontati? Forse sì. O forse solo un timido promemoria affinché il momento vacanza/viaggio sia per tutti i membri della famiglia un momento di gioia, condivisione e soprattutto relax!

1) La vacanza è una questione di famiglia!
Coinvolgete i bambini nella scelta della destinazione. Fate in modo che possano esprimere la loro opinione in merito all’organizzazione del viaggio. Se i vostri bambini fossero ancora troppo piccoli per un “contributo attivo”, raccontate loro dove andrete in vacanza e quello che succederà. Soprattutto per loro, ogni piccolo viaggio è un grande cambiamento. Prepararli significa anche aiutarli a vivere meglio la nuova esperienza.

2) Scegliete una sistemazione in una casa gradevole e con personalità.
Noi siamo, da anni, dei ferventi sostenitori delle vacanze in appartamento. Ma non intendo negli appartamenti appositamente nati come appartamenti-vacanza, bensì in quei meravigliosi appartamenti in cui si respira la vita di chi li ha abitati e li offre al viaggiatore. Lo siamo ancor di più oggi pensando alle vacanze di famiglia. Ricordatevi anche che i vostri bambini, per quanto piccoli, sono già in grado di apprezzare le cose belle. Una casa è ricca di riferimenti alla vita pratica, di oggetti da scoprire, di storie che si possono raccontare. Una camera d’albergo è solo un insieme di mobili più o meno confortevoli.

3) Scegliete (e organizzate al vostro arrivo) una casa a misura di bambino
Non è sempre facile, lo ammetto, indovinare esattamente come sarà la sistemazione dalle foto disponibili sugli annunci di vacanze. In ogni caso il mio consiglio è cercare di guardare le foto pensando a come vostro figlio si potrà muovere in quello spazio il più liberamente possibile. Privilegiate spazi più aperti, meno mobili e niente scale, se possibile. Qualche oggetto, ma non un museo del souvenir. A volte è possibile che troviate anche dei giochi a disposizione, come è successo a noi a Lisbona! Una volta giunti a destinazione controllate minuziosamente tutte le possibili fonti di pericolo e cercate di eliminarle, per quanto possibile. L’obiettivo principale è rendere vostro figlio libero di esplorare come se fosse a casa propria, in un ambiente il più possibile sicuro. L’obiettivo secondario è rilassarvi senza dover costantemente arginare o inibire la curiosità di vostro figlio.

4) Rallentate. Prendetevela con calma. Non iperstimolate.
La vacanza con i bambini è principalmente Tempo Trascorso Insieme. Non importa a quante attività parteciperete, quanti monumenti visiterete, quante fotografie farete. Scandite il vostro Tempo-Vacanza lentamente e ricordate che, spesso, meno è meglio!

5) Seguite i ritmi del bambino.
Quanto più piccoli sono i bambini, tanto più importante è non stravolgere le loro abitudini. Rispettate per quanto possibile gli orari dei pasti, dei pisolini, dell’addormentamento notturno. I bambini hanno bisogno delle loro piccole certezze. Un ambiente nuovo è già sufficientemente stimolante e a loro non importa di un lungo drink dopo cena (anche se apparentemente dormono beatamente nel passeggino).

Innsbruck, Maggio 2015
6) Prendetevi il tempo per cucinare insieme.
Lo so cosa state pensando. Ma come??? Cucinare e lavare i piatti anche in vacanza?? Certo! Quale miglior momento per riuscire a condividere queste attività con un ritmo più lento, senza mettere qualcosa sui fornelli in fretta e furia dopo il lavoro? Magari visitate un bel mercato, comprate qualcosa e cucinatelo insieme. Non dimenticate che i bambini amano condividere momenti di vita pratica in famiglia. Poi, certo, andate anche al ristorante e, perché no, cogliete l’occasione per una lezione di “cortesia e buone maniere”. Maria Montessori sarebbe orgogliosa di voi!

7) Dedicate del tempo a godervi la natura.
Godetevi il sole, la pioggia, la nebbia. Esplorate il mare, la spiaggia, un bosco, o anche solo un parco se siete in vacanza in una città. La natura ha un fortissimo potere rilassante e offre molteplici occasioni per imparare, scoprire e fare piccoli esperimenti. Perché non preparare in un angolo della casa di vacanza un piccolo vassoio montessoriano di oggetti raccolti nella natura?

Lisbona, Marzo 2016
8) Spegnete il cellulare. Dimenticate la televisione e i social network.
La vacanza non è nel cellulare, né su internet e sicuramente possiamo rinunciare anche alla televisione.

Godetevi i vostri bambini! Presto saranno grandi e penseranno alle loro prime vacanze da soli!

16 aprile 2016

Primi approcci alla preparazione della merenda: sbucciare un mandarino


Qui le attività di vita pratica proseguono. Ogni tanto aggiungiamo qualcosa e, visto il poco tempo a disposizione, normalmente privilegio piccole (piccolissime) attività di immediata preparazione.
Alessia già da tempo fa merenda sul suo tavolino in autonomia. Quello che riusciamo a fare adesso è apparecchiare il tavolino per la merenda con tovaglietta, cucchiaino e tovagliolo. Poi le porgo la ciotolina dello yogurt e lei la porta sul tavolino per mangiarla con una concentrazione quasi sacrale.
L'altro giorno nella fruttiera giacevano gli ultimi mandarini della stagione e ho allestito una merenda diversa:
- un vassoio
- un piattino con il mandarino
- una ciotolina per riporre le bucce.

Ho chiamato Alessia dicendole che avremmo preparato la merenda e ho posato il vassoio sul suo tavolino. Lei si è seduta sulla sedia e io mi sono seduta accanto a lei, sulla sua destra, per sbucciare il primo pezzo di mandarino e riporre la buccia nella ciotolina. Poi mi sono fermata e le ho chiesto di proseguire da sola. Io sono stata vicino a lei senza dire niente, lasciandola finire in tranquillità.

 

Alla fine ho preso il piattino e le ho tagliato gli spicchi in modo che potesse finalmente consumare la sua merenda.
Che dire? Peccato che la stagione dei mandarini sia finita!! Aspetterò qualche altro frutto estivo e nel frattempo ci dedicheremo a qualche altra merenda.